Ave, Piena di Grazia!

Beata vergine maria della mercede
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Un appuntamento fissato prima che il mondo fosse. Quel giorno a Nazaret non fu tutto per caso. La Vergine Maria era stata concepita senza peccato, perchè tutto di Lei fosse per il Signore. E lei, verosimilmente, non ne sapeva nulla. Appare Gabriele sulle soglie d’una casa di Galilea ad “una ragazza di nome Maria“. Poche parole, ed è un tsunami. “Tu sarai la madre del Figlio di Dio“. La madre dell’atteso di tutto Israele. Il Messia, il Salvatore. Una notizia e il mondo cambia e vira la storia. Dio si fa Uomo nel seno d’una donna. Solo una Parola: “Sarai Madre. E il Figlio sarà Dio. E salverà il mondo“. E noi siamo il frutto sbocciato in quest’incontro. Salvati da quell’appuntamento. La nostra storia incastonata nella loro storia. La nostra vita sgorgata dallo stesso seno. E un appuntamento é fissato anche per noi. I nostri nomi sono, da sempre, sull’agenda di Dio. Le nostre vite sono percorse da un’attesa, anche se non ne siamo inconsapevoli, proprio come fu per Maria. Le nostre giornate, le settimane, i mesi, gli anni scorrono dentro una storia di gioie e di dolori. E, diversamente da Maria, di peccati. Sì, noi non siamo immacolati. Pesano le conseguenze dell’originale peccato, e la carne grava le nostre esistenze d’un peso spesso insopportabile. Schiavi d’un padrone che tiranneggia pensieri, cuore e azioni. Ma, all’improviso e senza preavviso, ecco un annuncio.Anche per noi. E cambia la vita. Tutto diviene chiaro, solare, e la luce della Grazia illumina la vita. Eravamo per Lui, da sempre. E non lo sapevamo. Tutto nella vita parlava di Lui. E non avevamo occhi. Ma in un momento la sua Parola annunciata ci raggiunge come un raggio di sole, e tutto brilla di una luce nuova, la verità. Per Cristo. Con Cristo. In Cristo. Il mistero di Maria è fonte  di luce interiore, di speranza e di conforto. In mezzo alle prove della vita e specialmente alle contraddizioni  che l’uomo sperimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice  che la Grazia è più grande del peccato,  che la misericordia di Dio è più potente del male  e sa trasformarlo in bene.(Benedetto XVI) E il secondo prefazio di Avvento ci dice queste belle parole di speranza: La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria. In lei, madre di tutti gli uomini, la maternità, redenta dal peccato e dalla morte, si apre al dono della vita nuova. Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia in Cristo nostro salvatore. Maria non cerca “spiegazioni” razionali dall’arcangelo Gabriele che gli riferisce la proposta dell’Altissimo, ma chiede semplicemente “rassicurazione” al turbamento intimo della sua anima…Non temere Maria, fidati di Dio… queste parole dobbiamo far nostre cari amici. Fidarsi di Dio!!!

 

«Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito santo. L’angelo aspetta la risposta; deve fare ritorno a Dio che l’ha inviato. Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi, noi oppressi miseramente da una sentenza di dannazione. Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo subito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio, ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve risposta dobbiamo essere rinnovati e richiamati in vita. Te ne supplica in pianto, Vergine pia, Adamo esule dal paradiso con la sua misera discendenza; te ne supplicano Abramo e David; te ne supplicano insistentemente i santi patriarchi che sono i tuoi antenati, i quali abitano anch’essi nella regione tenebrosa della morte. Tutto il mondo è in attesa, prostrato alle tue ginocchia: dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutti i figli di Adamo, di tutto il genere umano. O Vergine, da’ presto la risposta. Rispondi sollecitamente all’angelo, anzi, attraverso l’angelo, al Signore. Rispondi la tua parola e accogli la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna. Perché tardi? perché temi? Credi all’opera del Signore, da’ il tuo assenso ad essa, accoglila. Nella tua umiltà prendi audacia, nella tua verecondia prendi coraggio. In nessun modo devi ora, nella tua semplicità verginale, dimenticare la prudenza; ma in questa sola cosa, o Vergine prudente, non devi temere la presunzione. Perché, se nel silenzio è gradita la modestia, ora è piuttosto necessaria la pietà nella parola. Apri, Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra all’assenso, il grembo al Creatore. Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti batte fuori alla porta. Non sia, che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare colui che ami. Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso. “Eccomi”, dice, “sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38)» (dalle Omelie sulla Madonna, di san Bernardo, abate, Om. 4, 8-9; Opera omnia, ed. Cisterc. 4, 1966, 53-54).

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