Sulle orme di Maria… le sante siciliane e… la nostra Speranza!

Lettera ai Giovani Amore Misericordioso Campo Scuola in Sicilia, Agosto 2014.

Tutto per Amore

Cari ragazzi, Giovani dell’Amore Misericordioso di Italia!

Stavolta, invece del solito sms su whatsapp, ho più spazio per scrivere e fare memoria… dei giorni vissuti con voi, nella bella terra siciliana!

È stata un’avventura interessante, quella del nostro “campo scuola”: nome che avete scelto per identificare l’esperienza.

Un campo, cioè un ambiente, quello delle Parrocchie di San Pio X e del Sacro Cuore di Caltanissetta, che si è mosso per venirci incontro e accoglierci alla grande, mettendo a disposizione tutto quello che c’è di più adatto a voi, che, superando le nostre aspettative, vi siete messi in gioco sopportando gli inevitabili disagi…

Famiglie intere, in ferie, per noi! Per prepararci il pranzo in quello che la nostra cara Madre Speranza avrebbe definito “un giocattolo di cucina”: funzionale, sì, ma davvero piccola per tante persone!

Non faccio nomi, per non dimenticare nessuno e per rispetto all’amore così concreto e discreto di chi in quei giorni si è sacrificato per noi!

Anche perché, come tante volte diceva P. Alessandro, avete prenotato un clima speciale: un caldo umido che nemmeno voi avevate sentito, in questa estate così poco estate!

Cucinare così… fare provvigione dell’acqua necessaria, di cui non eravamo mai sazi, non è stato facile!

Un esempio… una scuola di vita per tutti: avete visto quanto i vostri genitori tengano a voi, cercando di dosare la presenza necessaria e la giusta distanza, che vi ha permesso di “esserci” ai momenti più significativi: le uscite, le catechesi di P. Sante, la Messa quotidiana, i lavori di gruppo, le pulizie, il servizio al Centro di accoglienza Madre Speranza… (che gioia quelle giornate in cucina, dove la Madre vegliava su di noi e sui tanti immigrati accolti!).

Care famiglie, cari ragazzi… nisseni… Che altro dirvi se non… GRAZIE DI CUORE!

Non possiamo forse garantire lo stesso calore, ma ci impegneremo a non dimenticare mai il favore e a ricambiare l’AMICIZIA!

☺☺☺

Tutto ciò che viviamo ci cambia… ma non tutto ci converte, ci trasforma in uomini e donne migliori, e pochissimo ci aiuta ad essere cristiani sul serio.

Le esperienze possono cambiarci nella misura in cui le emozioni sedimentano, scavano un forellino nel cuore e lì dentro costruiscono una fortezza, stabile, che resiste a quattro venti: idolatria, superficialità, egoismo, indifferenza.

Una fortezza-certezza: Dio mi vuole bene. Per lui non sono uno/a qualunque. Mi conosce da sempre. Per questo Gesù ha dato la vita per la mia felicità.

Si è fatto Pane per la mia vita.

Davanti all’Eucarestia, dove avete sostato l’ultimo giorno, nella cappella della Parrocchia del Sacro Cuore, preparandoci ad incontrare Gesù faccia a faccia, abbiamo cercato di dare un nome agli idoli che spacciano una perversa felicità… e ci fanno credere (non esistono gli atei!) che non abbiamo bisogno del Salvatore, tanto ce la caviamo bene anche da soli… magari con l’aiuto di qualche canna (non precisamente da pesca o di bambù)… così, tanto per ammazzare il tempo e vincere la noia!

Non sappiamo che cosa avete scritto su quei foglietti, felicemente ma faticosamente bruciati nel piazzale della Parrocchia, ma abbiamo condiviso le paure, il primo giorno di campo: paura del giudizio, soprattutto, paura dei genitori, della scuola, della propria fragilità, paura di… Dio!

La vera felicità è quella di Maria, Credente per eccellenza, Colei che sa ascoltare, obbedire e ci mostra: Fede, fiducia, amore vero…

Non l’amore che cambia con l’umore del giorno – della serie “Oggi mordo!” – ma l’amore che affronta il sacrificio, ammette dubbi, imperfezioni, fatiche… L’amore che sa versare lacrime, come a Siracusa… senza che ne comprendiamo bene il perché… Noi, figli così poco delicati…

Mentre l’amore di Maria è attento, presente senza soffocare, attivo, operoso, sveglio… perché dà a Dio la prima e ultima parola: Ecco la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola…

La vera felicità è quella di Agata, la buona e bella catanese che affronta il martirio a fronte alta, confondendo con la sua sapienza ispirata i tanti nemici.

La vera felicità è quella di Lucia e quella del beato Pino, che in tempi così distanti, ma in luoghi così vicini, testimoniano che per Cristo, la sua giustizia, misericordia e verità si può affrontare la violenza dei potenti e, un giorno forse non lontano, cambiare il mondo!

Avete capito, come mi diceva una di voi, che si può arrivare a versare il sangue per difendere i propri ideali, ma aggiungo io, citando Madre Speranza, non possiamo illuderci di diventare santi, magari martiri, facendo grandi cose per Dio, saltando il servizio e l’impegno delle piccole cose!

Invocare Dio e fermare la lava di un vulcano, la peste che toglie vita… lo possiamo fare se ogni giorno entriamo anche noi nella grotta, come Rosalia al Monte Pellegrino, e cerchiamo il Volto di Dio!

Lo possiamo fare se ogni giorno ci impegniamo a sfogliare il Catechismo, magari anche quello di San Pio X, ma soprattutto quello di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, quindi se facciamo un CAMMINO nella Chiesa, nei nostri gruppi giovanili… stile Amore Misericordioso… sui passi della Beata Speranza di Gesù!

Lo possiamo fare se coltiviamo la PREGHIERA, giorno per giorno, non solo per chiedere di passare l’esame a settembre, ma soprattutto per ringraziare il Dio della vita, dell’AMORE MISERICORDIOSO!

Desiderando che le Sue grandi braccia, quelle del Pantocratore di Cefalù o Monreale, ci stringano eternamente, perché OGGI Lo abbiamo incontrato!

Un mega CIAO e… arrivederci al prossimo CAMPO!!!

Sr. Erika di Gesù